"Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero" (Oscar Wilde)

16 novembre 2009

"Sulla sperata Riforma dell'Istruzione musicale italiana"


Ministro Mariastella Gelmini: RIMANDATO!


Il nuovo Liceo Musicale sta per nascere. Nella speranza che qualcosa possa muoversi nel mondo dell'istruzione musicale italiana non posso non esternare alcune perplessità.

Sì. Sono perplesso.
Premetto che esistono attualmente già tre Licei Musicali, ossia il Giuseppe Verdi di Milano (1981), "Arrigo Boito" di Parma (1979), "Bonporti" di Trento (1982) che operano in connessione con il Conservatorio prevedendo la doppia scolarità Liceo-Conservatorio. Il futuro di questi Licei già esistenti e del tutto "sperimentali" è alquanto incerto; infatti non si comprende se questi ultimi saranno automaticamente trasformati in Licei Musicali di nuovo ordinamento.
Il Liceo Musicale-Coreutico previsto dalla Gelmini, che dovrebbe esordire nell'anno scolastico 2010/2011 ed entrare a pieno regime nel 2013 (pare), sarà un Istituto autonomo, per volontà dell'attuale Ministro della Pubblica Istruzione anche se sarà inevitabile nei primi tempi una collaborazione con gli attuali Conservatori e le Accademie di danza per le materie di competenza.
Il problema iniziale sarà il numero esiguo di strutture su tutto il territorio italiano. La Gelmini ne ha previsti 40 (solo dieci con l'opzione della danza) anche se le richieste giunte al Ministero sono di gran lunga superiori alle aspettative (si parla di 100 richieste).
Emilio Ghezzi, direttore del Conservatorio di Parma, qualche mese fà aveva parlato di una eventuale selezione all'ingresso. Essendo pochi i posti (si parla di 40 Licei costituiti da una sola sezione; 25 ragazzi per ogni sezione per un totale di soli mille frequentanti), il Liceo musicale e coreutico potrebbe dunque essere il primo caso di scuola superiore a numero chiuso.
Io mi chiedo perchè!
Perchè attuare una selezione al Liceo quando la si può tranquillamente rimandare in un eventuale esame di ingresso alla cosiddetta "Università della Musica" come avviene regolarmente in tutte le altre facoltà Universitarie?
La domanda di un liceo con queste caratteristiche, nel mercato dell' istruzione, è alta. Abbiamo già detto che al ministero sono arrivate cento richieste. Ed anche sull'onda di trasmissioni di grande successo del genere "talent show" , tanto amate dagli adolescenti, il nuovo liceo potrebbe essere preso d' assalto.
I consulenti della Gelmini parlano poi di selezione da effettuare in base al "talento" dei futuri liceali...

La domanda nasce spontanea: Caro Ministro Gelmini, Lei è informata del fatto che anche Giuseppe Verdi fu escluso dal Conservatorio di Milano poichè lo si riteneva "poco dotato" ? ehm...mi scusi...Lei sa chi era Giuseppe Verdi vero??

Ma sapete cosa ci rispondono i collaboratori del Ministro Gelmini?

"Al ministero i collaboratori della Gelmini contano sul buon senso delle famiglie: inutile iscrivere chi risulta inabile alla danza o è stonato, solo perché quel tipo di liceo è alla moda. Bisognerebbe prendere esempio, azzarda qualcuno, dai due prof della scuola di «Amici», Alessandra Celentano e Luca Jurman, i più selettivi, quelli che per il tuo bene ti dicono se hai i numeri oppure no."

Queste poche righe sono riportate in un articolo di qualche mese fà scritto da Giulio Benedetti sul Corriere della Sera.

Ed io continuo ad essere perplesso.
Mi domando cosa si può pretendere da un tredicenne/quattordicenne che vuole iscriversi al Liceo Musicale ma che non ha mai toccato uno strumento musicale in vita sua!!! Per carità, non ci illudiamo, perchè avvantaggiati non ne usciranno neanche coloro che provengono da una Scuola Secondaria di I° grado ad indirizzo musicale, visto che in quest'ultima si pensa soprattutto al saggietto natalizio o al concertino di fine anno, senza curarsi della reale formazione MUSICALE dell'allievo. (come direbbe qualcuno: trattasi di Scuola media non professionalizzante...)
Soprattutto mi domando se sia così difficile comprendere che lo studio della musica va coltivato seriamente sin da bambini, e quindi, se davvero si vogliono formare "musicisti e non musicofili" (come afferma la Gelmini e i suoi collaboratori) bisognerebbe insegnare la musica già dalla scuola primaria o addirittura prima.
E non mi si accusi di esagerazione se dico che sarebbe meglio se si partisse dalla scuola d'infanzia; prendiamo esempio dai giapponesi che mettono uno strumento in mano a bambini di 3/4 anni proprio per abituarli a fare musica!
I benefici sarebbero diversi: in primis la possibilità di formare un macro-ambiente consapevole di cosa sia il meraviglioso mondo della musica; poi ci sarebbe la possibilità di creare un substrato di ragazzi che arrivati alla fine della Scuola Secondaria di I° grado siano pronti ad una scelta consapevole, motivata da una "vera" passione e soprattutto PREPARATI (il che non guasta). Nel frattempo si darebbe ai frequentanti di questi "fantomatici" licei la possibilità di approfondire la conoscenza musicale teorico-pratica.
In ultimo, ci sarebbe l'opportunità per tanti musicisti diplomati in Conservatorio e disoccupati (occupati solo nella frequenza di corsi e corsetti parauniversitari, sempre nei conservatori) e che non hanno avuto (purtroppo per loro) la fortuna di svegliarsi "piccoli Mozart", di insegnare in queste strutture, magari istituendo lo studio della musica, nel percorso didattico, come materia obbligatoria non opzionale.
Ma basta con le critiche...ci sono dei lati positivi (???)
Il diploma del neonato Liceo Musicale-coreutico aprirà le porte di Conservatori e Accademie. Si parla di più sbocchi: attività solistica, orchestre, insegnamento, l'indirizzo musicale potrebbe formare le nuove figure professionali richieste dal mondo dei mass-media. Esistono per esempio varie opportunità nel settore della musica elettronica e digitale, in fortissima evoluzione. C'è spazio nel campo della prassi esecutiva-concertistica, grazie ai numerosi festival della musica antica e, infine qualcuno potrebbe anche accontentarsi di diventare un dilettante con la "D" maiuscola, come spesso capita all'estero. Pensiamo all'Austria e alla Germania, dove la domenica ci si incontra per fare un po' di sana musica.
Da noi invece si pensa solo ed esclusivamente alla partita o al Grande Fratello.
E già, da noi è tutta un'altra storia...

Damiano Franco